In occasione della giornata della memoria 2018 la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna consiglia la lettura de Il Rifugio di Aharon Appelfeld (A. Mondadori, 1985), presente nella nostra biblioteca.
L’autore, morto all’età di 85 anni lo scorso 4 gennaio, era sopravvissuto all’Olocausto e nei suoi libri ha raccontato l’orrore della Shoah.
Il rifugio è un romanzo ironico e struggente, dove un albergo in collina non lontano da Vienna diventa rifugio e luogo per una vacanza salutare. Gli ospiti sono tutti ebrei e la loro presenza ha lo scopo preciso: perdere ogni caratteristica dell’essere ebrei attraverso un rigido programma di assimilazione grazie al quale nessuno si sarebbe più vergognato a causa di gesti ebraici e di brutti accenti. Col passare delle stagioni però, l’albergo finisce per diventare un rifugio dall’identità e da un mondo implacabile che incalza e non dà scampo.
..”Il mondo pareva essersi ristretto alle sue più semplici dimensioni: colazione e cena. E se qualcuno diceva: mi piacerebbe – ciò che aveva in mente era un tazza di caffè. I peccati non erano stati perdonati e le sentenze non erano state commutate, ma nessuno le gettava in faccia agli altri. L’unica preoccupazione era adesso che il carro potesse non tornare più dal villaggio. E una volta venduti tutti i cappotti e i gioielli e gli abiti, Herbert andò nella camera di Balaban, tirò fuori i suoi vestiti e li legò in un lenzuolo. Domani li avrebbe venduti ai contadini. Di notte, naturalmente, la gente aveva paura. Ma si aiutavano a vicenda. Se qualcuno cadeva o veniva picchiato, non lo abbandonavano.”
A. Appelfeld, Il Rifugio, (A. Mondadori, 1985)