MaterialiVoci del verbo insegnare

Ricetta in tre fasi per sopravvivere all’inizio della scuola, di nuovo.

1) Whatsapp

Quando l’inizio d’anno è particolarmente duro, quando, una volta di più, gli alchimisti della formazione classi che hanno lavorato in segreto nelle mattinate piovose di luglio ti hanno affidato alcune delle situazioni più … difficili,  quando di ricominciare dalla prima proprio non ne avresti voglia, quando vedendo certe situazioni pensi che lottare sia inutile e ti sembra di essere il bambino olandese col dito nella diga, dai un’occhiata a whatsapp e ti senti meglio…

E trovi: un leone di piastrelle,  l’Hortus Botanicus, foto di gioielli in vetro e cipolle, un articolo  sul creative index uscito sul Whashington Monthly…

Sono i tuoi ex, gli ex studenti (gli unici ex che contano ) che arrancano, si divertono, migliorano e mantengono un contatto.

 2) Apri una cartella.

 Per i report della tua indomita studentessa che si farà la quarta in Tailandia con Intercultura apri una cartella, rispondi subito, dai qualche suggerimento stilistico  mentre pensi a quanto è coraggiosa, forte , determinata, a come deve sentirsi prima di dormire ( speriamo che sia così stanca da crollare e non farsi venire il magone), appena alzata ( senza i rumori della sua casa, della famiglia) e in ogni momento delle lunghe, strane lezioni di danza…

L’Italia si affiderà anche a lei, a quelle come lei, per uscire dalla palude… oppure ce le siamo già giocate per sempre.

 3) Haiku

Cammina sulle spiagge svuotate e silenziose, con gli ultimi russi nudi e arrossati, gli indigeni indomiti che si dicono l’un l’altro che bisogna prendere tutto perchè non abbiamo avuto l’estate, i cormorani che si asciugano al sole sui pontili e guardando le aguglie scrivi un Haiku:

“mite l’aguglia

lascia debole traccia

seguirla è lieve”

 

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