da un articolo di cronaca bolognese dell’estate 2011


una notte qualunque

di una estate bolognese.

mara, anziana sconosciuta, ha 74 anni,

e axel, il suo bulldog, è il suo tutto,

e mara è il “tutto” di axel.

mara non riesce a camminare bene,

e si fa vedere poco in giro; ma c’è axel,

e perciò c’è una ragione per vivere.

a metà

di una certa notte d’agosto, troppo calda

in quel quartiere periferico di calderara

di reno, mara non riesce a respirare bene,

poi sente una fitta al petto: il pensiero

va ad axel: chi ci baderà? axel

capisce tutto, e incomincia a latrare

disperato, cercando di avere un aiuto,

qualcosa per poter salvare la sua mara,

ma è inutile.

mara si spegne, e lui continua

a latrare piangendo, per ore e ore,

non lo accetta neanche per sogno,

e pensa: DOVETE salvarla!

arrivano medici, carabinieri, parenti

che riescono alla fine ad aprire la porta,

e incominciano a girare intorno al letto

di mara, e axel li vede; qualcuno

ausculta il petto di lei, ma nessuno

la può più salvare. si parla di moduli,

di certificati di morte, di carte,

axel non capisce, e guarda gli occhi chiusi

di mara, che nessuno riesce a riaprire.

axel si avvicina per l’ultima volta a sfiorare

il volto dell’amata, poi si getta a terra,

accanto al letto: axel è morto.

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