La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti

e post-impressionisti dal Musée d’Orsay


Mart – Rovereto Trento,  fino al  24 luglio 2011

3035_copertinaOrsay_Gauguin

Paul Gauguin – Due donne tahitiane (dettaglio), 1891.



Dal 19 marzo al 24 luglio 2011, al Mart di Rovereto si possono ammirare oltre settanta dipinti provenienti dalla più importante collezione del XIX Secolo del mondo.

Il Musée d’Orsay, infatti, conserva le opere

maggiormente significative, per numero e qualità, degli

impressionisti, gli artisti che alla fine dell’800 hanno

cambiato il corso della storia dell’arte moderna prima

in Francia, poi in Europa: Monet, Cézanne, Pissarro,

Sisley, Renoir, Degas, Toulouse-Lautrec, Van Gogh,

Gauguin, Morisot, Vuillard, Bonnard, Denis, Courbet.

I capolavori di questi artisti sono ospitati dalla

primavera nella mostra del Mart: un’occasione unica per

rivivere il più entusiasmante periodo della ricerca

pittorica tra Ottocento e Novecento.

La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti

e post-impressionisti dal Musée d’Orsay”, è resa

possibile grazie all’accordo di collaborazione tra il

Mart e il museo francese, che in fase di restauro

(riapertura prevista per l’autunno 2011) ha concesso per

la prima volta un nucleo così rilevante di opere in

prestito per un’itineranza di sole tre tappe, che ha

toccato Australia, America e ora, unica sede in Italia,

il Mart . È particolarmente gradito ricordare che a

inizio0 luglio , Gabriella Belli,direttore del museo, ha

ricevuto l’onorificenza di

“Cavaliere delle arti e delle lettere di Francia”.


L’assegnazione del prestigioso titolo è stata decisa dal

Ministro della Cultura francese Frederic Mitterand. La

medaglia è stata consegnata da Guy Cogeval, Presidente

del Musée d’Orsay, dopo un discorso in cui ha dichiarato

“penso che Gabriella Belli sia storica dell’arte senza

pregiudizi e una delle migliori direttrici di museo

d’Europa. Ha lavorato per tutta la vita ad un unico

progetto, il Mart, con una volontà ferrea, imprimendo

una visione coerente a cui negli anni molte persone

hanno aderito. Poche altre persone avrebbero potuto

costruire un museo così partendo praticamente dal nulla”

 

Allora brindiamo al rinnovato valore professionale di

una donna italiana di prestigio internazionale e andiamo

al più presto a scoprire le raccolte contemporanee del

Mart.

Torniamo agli straordinari capolavori presenti nella

mostra ed esposti secondo un originale percorso

tematico.La “rivoluzione dello sguardo”, sguardo che gli

stessi artisti (impressionisti e post-impressionisti tra

Ottocento e Novecento ) hanno suggerito ai loro

contemporanei venisse adottato per approdare ad una

visione della modernità nell’arte.

L’esposizione ideata e curata da Guy Cogeval, Presidente

del Musée d’Orsay, e Isabelle Cahn, con la direzione

scientifica di Gabriella Belli, direttore del Mart,

propone una rilettura di quel cruciale passaggio che ha

preparato il terreno alle avanguardie artistiche europee

del primo Novecento.

Secondo questa traccia l’impressionismo è punto d’arrivo

e punto di partenza. Arrivo di un’operazione di rottura

con la cultura artistica che lo precedeva, contro le

tesi di committenti aristocratici amanti di mito e di

frammenti di storia antica:  propose la pittura en plein

air e poi il suo declinarsi verso l’approccio

scientifico( originato dagli studi sulla fisiologia

retinica),atto a preparare il postimpressionismo, il

divisionismo (biennale del 1903 e mostra del ’10 a

Firenze).

Come lettori mi contesterete che già molte mostre hanno

approfondito diversi linguaggi pittorici degli autori

qui citati.

Ma questa mostra va oltre una prima suadente lettura,

propria di un naturale primo impatto emozionale che

scaturisce dalla particolare forma dialogante della

pittura en plein air, accentuata dalla qualità cromatica

delle opere.


La mostra recupera la “complessità e la contraddittorietà

del movimento, l’impudicizia intellettuale,la

spregiudicatezza artistica”(Belli). Non è più la visione

semplificatrice edulcorata, fa penetrare sciabolate di

colore e luce dentro la complessità sociale culturale

del periodo storico, fa proprie le evidenti

problematiche, suggerisce l’ante, il post, il come del

movimento impressionista e della sua evoluzione verso il

simbolismo. Obbliga ad un’attenzione critica che è poi

l’atteggiamento rivoluzionario applicato allo sguardo

quale venne provocato dagli artisti stessi.

L’esposizione si snoda lungo un percorso suddiviso in

otto sezioni fortemente intrecciate tra loro.


a) L’artista non è più solo.

Si parte dal fascino teatrale di una vivace seduta della

giuria di pittura H. Gervex, momento di vitalità tale da

superare persino l’interno di uno studio a Battignole di

Fantin-Latour e il gruppo di pittori compassati che

ammirano un quadro di Cézanne ne l’”Omaggio a Cézanne

(1900) di Maurice Denis( testimonianza di una fedeltà

all’artista da molti considerato il più importante di

quell’epoca).

Intensi Bazille e Monet al lavoro, dipinti da Renoir

grazie alla capacità dell’artista di rendere

significative, con pochi tratti, le psicologie dei due

artisti.


b) L’Artista emarginato

Non solo l’autoritratto graffiante di Van Gogh

segmentato da incisive tracce di colori solari e blu

marini intorno a due scuri occhi penetranti , anche la

stanza di Van Gogh : ove si respira un’ansia celestiale.

3036_vangoghL’artista sembra appena uscito, dopo aver

accostato i vetri e riordinato alla meglio

gli oggetti. Sentiamo ancora i suoi passi

allontanarsi sul parquet .

Ecco le sue reminiscenze infantili nel bimbo che insegue

le cirque des bohemmiennes: audaci macchie di colore

fermano i carri, le persone, sigillano sogni e fatiche.

Altri toni nell’irreverente Autoritratto con Cristo

giallo di Gauguin: rimanda ai crocefissi di Chagall ma

il viso del Cristo è proposto sottile e sfuggente come

quello dell’autore, punto da orgoglio e vittimismo.

Bernard nell’autoritratto simbolico imprime alle spalle

visioni ultraterrene invidiabili agli occhi di quanti

anche oggi sono alla ricerca del pathos fantastico.

Segue un Ritratto di Cezanne tenebroso come un orso

barbuto come Marx, provocante come un Rasputin.

La casa dell’impiccato sempre di Cézanne: verde cupo per

i freschi tetti d’erba sulle case contadine, alberi

spogli e finestre chiuse accennano ad un dramma, mentre

la luce vibrante nell’aria riverbera sui muri, sospesa,

in attesa di eventi.

cezanne-impiccato1

 

 

 

 

 

 

 

c) L’ascolto interiore

Di fronte ai grandi mutamenti sociali e culturali nella

Francia degli anni ottanta, gli artisti cercano strade

innovative volgendo l’attenzione anche alla psicologia

dei personaggi.

la lettriceLa lettrice di Fantin-Latour è una ragazza

giovanissima con abito scuro, proprio di

chi è in lutto, un piccolo colletto

bianco, i capelli trattenuti da un nastro

nero,concentrata su un libro come fosse un

testo di preghiere.

Hvile o il riposo di Hammarshoi è quello di

una figura femminile ardita e solitaria, che rivolge a

noi la nuca scoperta dai ricci raccolti sul capo, rossi.

Una fanciulla nordica (ricordate la pittura scandinava

dell’autunno scorso!) che si abbandona spossata su una

sedia e si rilassa accanto ad una conchiglia di

porcellana bianca, unica fonte luminosa nelle tonalità

spente degli abiti e delle pareti. hammershoi il riposo

 

 

 

 


 

L’incenso di Knopoff propone su tonalità grigie, da

negativo fotografico, una vestale ambigua, quasi un

cavaliere bardato da templare medievale,  come a

suggerire, sotto l’ampio mantello trattenuto, una nuova

armatura,(personaggio da Bunuel).

Stilizzata la figura di Madeleine nel bois d’amour

distesa su un letto di foglie autunnali, sotto filari

d’alberi che scorrono verso l’orizzonte in ordine

regolare, la ragazza in pudico abito turchese pensa,

medita, riposa.

Vuillard a letto stende uno schizzo alla giapponese, nel

candore delle lenzuola fa emergere solo un viso

orientaleggiante si lancia verso il design ed anticipa

il fumetto.


d) Parade

Serate e balli,di autori diversi, dedicati all’ alta

società, coppie aristocratiche che danzano tra gli

specchi e lo sfavillio dei lampadari, giochi di luce

investono tendaggi , sete, taffetà, pizzi e balze dei

lunghi strascichi delle mises femminili, guidate da

signori impettiti. Prevale il tocco vivace di Boldini

nella scena di festa del Moulin rouge: sfavillio di

abiti a frappe rosso fuoco, braccia nude, gioielli,

piume di struzzo su ampi decoltès, lazzi ed occhiate

furtive, in un’euforia irrepetibile alla quale uomini in

frac non possono restare impassibili, anzi…

Il circo schizzato da Seurat è un gioco rivoluzionario

puntato sulle audaci circonvoluzioni dell’amazzone a

cavallo.seraut il circo

Dolente, angosciante Papa Chrisantème al nouveau circ su

vetro di Toulouse-Lautrec.

Le ballerine in bronzo, scolpite in vari passi di danza

da Degas, disegnano arabeschi nell’aria con movimenti

aggraziati.


e) I luoghi dell’impressionismo

Mentre Le cipolle di Cezanne sbalzanti dalle pieghe di

una tovaglia bianchissima sono preludio al culto di

nuove nature morte, più vive che mai,

Sisley con La neve a Louveciennes rende luminoso il

paesaggio e silente il passo della signora che si

allontana sul vicolo immerso nella neve fitta, caduta

sui muri, i tetti e gli alberi.

Da Monet Argenteuil: una splendida scala cromatica di

grigi per il cielo, i riflessi argentei sull’acqua, le

barche che vi scivolano sopra e fanno dondolare al vento

le loro vele.

Trionfo di bandiere tricolori per la festa del 30 giugno

in rue Montorgueil, quasi un documentario americano

frutto di un fantasticare appassionato e di una irruente

partecipazione quale da Monet non riesci ancora ad

immaginare. (A quest’opera si sarà ispirato Guttuso per

le sventolanti bandiere rosse ai funerali di Togliatti?)

La cattedrale di Rouen, in antracite e amaranto, rende

armonia bruna più vitale di altre cattedrali della

serie. Impronta indelebile dell’artista realizzare

la serie di cattedrali, la serie di pioppi o di mulini,

in diverse ore del giorno ed in ogni stagione, con la

quale lancia un teorema volto a raggiungere il culmine

nel periodo della piena maturità, con le Ninfee. Tra la

fantasia e la realtà il giardino di ninfee è un intrigo

di verdi salici, di rami, di liane, mentre colori

perduti scivolano sotto il pontile , a Giverny.

monet giardino di ninfee

f) La famiglia o meglio le famiglie di ieri, dell’altro ieri con intuizioni profetiche su quelle di domani, le nostre, fatte di dubbi, incertezze, tenerezze.

In Tutte le felicità di Steven lui è di spalle alla

scrivania, lei mostra il suo gioiellino nei pizzi e …

non sembrano felici.Stevens All_Happiness_(ca_1880)


 

 

 

 

 

Più amalgamata la famiglia Miramon di Tissot, bosco

autunnale sullo sfondo e figure porcellanate, con cura

dei dettagli eleganti, come in altri quadri in mostra:

le signore di Tissot sembrano uscite dalle riviste alla

moda.

Tenera, da cantico delle dolcezze la maternità de la

culla di Morisot, sarà per decenni nell’ immaginario

femminile.

Splendida la famiglia di contadini di Raffaelli: ognuno

esprime la sua personalità negli intensi tratti del

volto, nei gesti pacati, nei copri capi , nelle mani

nodose che non possono star ferme, nelle rughe scavate

dalle fatiche e dal sole. Rimanda ai contadini di Van

Gogh, ai facchini di Signorini e si proietta verso il

realismo del ‘900.

Pieno di ironia il pomeriggio borghese la famiglia

Terrasse al completo, (Bonnard) denuncia di diverse

ipocrisie, articolate per età e ruolo, adottate dai

nuovi ricchi.

I poveri hanno un’identità che ai nobili sfugge o non è

più riconoscibile.

Austero ed essenziale il ritratto di famiglia di Bazille

che rimanda alla solennità delle figure femminili di

Silvestro Lega.

Trionfo acquiceruleo negli abiti, negli occhi dei

Monnier tanto che l’azzurro si riverbera sui prati e gli

alberi del paesaggio assumono sfumature turchesi.

Straordinaria l’ interpretazione de La cena effetto

lampe di Vallotton, gioco d’ombre sulle figure riprese

di spalle, e di luce radente svela gli angoli rigati di

rosso della tovaglia , la frutta, i piatti orlati d’oro,

e impatta il viso tondo della bambina, vezzeggiata ma

terribilmente attonita: gli adulti le parlano o fingono

di rivolgersi a lei? vallotton cena

Umorismo e inquietudine cominciano a prevalere sull’arte

plein air.

 

g)Il maschile – femminile

…“quello che connota la mascolinità e la femminilità è

un carattere sconosciuto che l’anatomia non può

cogliere” …(Freud)

Una Diana suggestiva ricorda le divinità terrene di

Hayez.

Abel: la spossatezza mortale in un sensuale corpo

perfetto che il sonno o la morte non scompongono

(Camille Bellanger); di forme ancora più eleganti ed

eteree, Giasone e Medea di Moreau, nulla farebbe

prevedere la tragedia che incombe … o forse sì!

Intenso i piallatori di parquet di Caillebotte

espressione realista della tensione dei lavoratori(di

ispirazione macchiaiola?), la luce dal fondo si spande

sul pavimento, i piallatori procedono in ginocchio,

contro luce, nella dolorosa fatica quotidiana,

mantenendo intatto il loro vigore, mentre riccioli di

legno si accumulano loro intorno.caillebotte die_parketthobler

 

 

 

 

 

 

Il povero pescatore (con la famiglia) di Puvis de

Cavannes, ha invece il tono, le movenze, di chi non ha

speranza ed è tremendamente oppresso dalla vita.

Un’infinita tristezza!

Bonnard rende con intensa partecipazione

l’incomunicabilità tra l’uomo e la donna, tema che

diverrà caro agli scrittori esistenzialisti ed ai

registi del periodo successivo( Luchino Visconti).

L’uomo si riveste dietro un paravento … la donna

accarezza un micio rendono palpabile l’amarezza della

solitudine in una coppia, anche dopo aver fatto l’amore.

Le bagnanti di Renoir sono il trionfo del languore

prosperoso,gaudente, mentre in Cezanne muscolosi

bagnanti, profilati di blu giocano al prestigio olimpico

in un prato rarefatto.

Al centro della sala la trasgressiva opera di Courbet

l’origine del mondo sensuale e coinvolgente…

Provocatoria,intrigante, (persino una bimba torna

indietro per rivederla più volte).

Ne il bagno di Stevens c’è la modella che gioca il ruolo

della dama seduttrice, ne la tinozza di Degas c’è un

forte coinvolgimento emotivo in un gesto che se pur

quotidiano si fa unico e pregiato.

In Rossa T. Lautrec anticipa la toilette di una

fanciulla ripresa di spalle, i capelli annodati sulla

nuca, compie gesti sensuali e movimenti intriganti,

l’emozione traspare dal tenue incarnato sottolineato dai

tratti verdi dei tessuti che la circondano, l’aria

intorno è rarefatta.

Rodin propone il seguito dai i miti alla realtà del suo

tempo, soldato ferito /uomo che si sveglia e si alza in

piedi,con una mano premuta sulla fronte.


H) Il paradiso terrestre

L’altalena di Renoir diventa il gioco di una fanciulla

vezzeggiata da due corteggiatori, fra i quali si dondola

seduttiva;

3037_monetnello studio di Donna con parasole Monet ha

offerto nel nostro immaginario, da sempre,

una figura elegante, orgogliosamente spavalda

che avanza in collina, contro vento. Dai

diversi bozzetti uno solo diventerà il

ritratto della moglie , l’opera diventa

l’occasione per soffermarci sulla meticolosità e

l’affettività del pittore.Prosegue con La norvegese la

barca a Giverny quasi una scena da commedia americana,

tre grazie vestite di bianco, con cappelli a larghe

tese, in barca, sul laghetto azzurro , anticipano le

atmosfere da grande Gasby. Ancora più coinvolgente

l’armonia verde de il bacino con le ninfee: trionfo di

colori, prati fioriti da fantasiose orchidee selvatiche

ed alberi rosseggianti.

Seduttive Le tentazioni di sant’Antonio di Cezanne

riconoscibili per i contorni scuri delle figure, ma

siamo più attratti dall’esotismo de le donne di Tahiti

di Paul Gauguin intense, dai grandi occhi scuri ti

scrutano di soppiatto , ti giudicano e sono

significativamente il logo della “rivoluzione dello

sguardo”.

All’opposto bionde nibelunghe fanciulle in riva al mare

di Pierre Puvis sembrano sirene che al sole pettinano

lunghi capelli dorati estranee al mondo terreno.

Donne al pozzo di Signac: donne provenzali, austere come

le brocche che portano, anticipano Casorati e Pompigli,

proseguono il puntillismo di Pissarro.

Pastorale di Cezanne: una luce rosata filtra nel buio

notturno di un bosco per far intravedere, sugli spiazzi

erbosi amanti protetti dalle siepi … fa il verso a Manet

o al Giorgione? cezanne pastorale

 

 

 

 

 

 

Imponente la Montagna San Victoire, Cezanne rende con

profondità multicolori, intrecci di luci e ombre, lo

slancio di un monte posto fra realtà e mito, svettante

verso il cielo color pastello.

Nel paradiso di Denis tutti giocano e sono tornati

bambini con le ali. La Sinfonia pastorale di Bonnard ha

i colori intensi di una terra di Siena quasi vermiglia

che circonda una distesa verde lussureggiante.

L’ottocento volge al termine, un mondo ideale da nuova

arcadia scivola nel simbolismo si avvia al nuovo secolo.

VEDI IL VIDEO DELLA MOSTRA


Nel percorso abbiamo verificato che l’impressionismo fu

un fenomeno di rottura con le categorie di giudizio

critico-artistiche precedenti , le consuetudini dei

luoghi ove si vedevano e vendevano le opere, le regole

per giungere al successo di pubblico ed ottennero

soddisfazioni,superare le delusioni . Lo vediamo

ripartire per indirizzarsi naturalmente al

post-impressionismo, al distacco dal naturalismo grazie

alle attenzioni per la ricerca scientifica. Un mondo in

continuo divenire, come in divenire era la società dello

stesso periodo.

Si evidenzia che superati i soggetti di Parigi e

dintorni il movimento subisce il fascino di altri spazi

(dell’Africa e dell’Italia) ed altri temi.

Scopo , raggiunto, della mostra è far riflettere sulle

relazioni grazie alle quali il movimento è riuscito ad

incidere sulle generazioni fine secolo, cogliendo le

influenze delle diverse arti tra loro: la musica

Wagneriana, l’architettura ferro e vetro(tour Eiffel) la

danza (Degas) , la fotografia.

La deflagrazione impressionista del colore, lo slancio

vitale passa dai zampillii alla ricerca della bella

forma e alle analisi psicologiche per dirigersi da una

parte verso la rottura col perbenismo degli anarchici di

Pissarro e Signac , dall’altra verso le proposte di

sofisticati esteti come Moreau –

Se la realtà fluttua in uno spazio percorso da onde, ed

entro confini indistinti vibrano movimento e luce,

energia e materia, gli impressionisti raccontano come

l’occhio vive il movimento. Il colore necessariamente si

affranca dai significati tradizionali, e prende le forme

sospese ed incantate dell’ultimo Monet. Alcuni cercano

di esprimere la luce della spiritualità(paradisi

terrestri) altri osservano gli uomini e li descrivono

nelle vibrazioni di un nuovo realismo (i contadini , i

muratori , le terre del Nord).

Tra fine del 1885 e 1900 gli impressionisti proclamano

un nuovo modo di dipingere e preparano il terreno a

nuove esperienze artistiche. Da questa esposizione

Bonnard sembra emergere come l’autore più vitale ed

audace, in grado di anticipare l’evoluzione verso il

post impressionismo . Scoperta che merita ulteriori

approfondimenti, senza nulla togliere a tutti i grandi

presenti in mostra. Alle splendide ballerine di Degas,

che nel disegnare arabeschi nell’aria contendono con la

fotografia la resa del volo sospeso, a Gauguin che

sente, con l’antropologia agli albori, il fascino di

civiltà incorrotte dall’urbanizzazione e le celebra, a

quanti vivono come decisivo l’impatto con l’arte

giapponese (si ispirano alle trentasei vedute del monte

Fuji di Hokusai), si proiettano verso il nuovo secolo

con l’Art Nouveau. Molti coltivano l’ unità delle arti

decorative e del design, contaminano la pittura e

l’architettura per realizzare opere di respiro europeo.

Il domani è già qui.


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Ho ammirato questa mostra dopo aver visitato l’esposizione delle opere della Fondazione Clark al Palazzo Reale di Milano. Affascinante per diverse figure femminili di Renoir anche giovanissime, sempre accattivanti incantatrici sia che leggano, cuciano, ricamino o siano ad un concerto. Le giovanissime dei ritratti di Renoir rimandano ad Alici nel paese delle meraviglie alla francese. Sono presenti anche quadri di Gerome, orientaleggianti con curiose esibizioni di nudità orientali. (vedi il mio articolo sulla  mostra sull’ottocento elegante di Rovigo,e sul viaggio di Ravenna dell’anno precedente). La sorpresa più abbagliante è resa dalle opere di Pissarro : splendidi paesaggi innevati, struggenti porti fluviali…

pissarro neve

Potrete in-seguirlo se vorrete anche voi e così confrontare le opzioni di un mecenate americano e le scelte del Museo D’Orsay a Giverny dove è appena inaugurato il trasferimento della stessa mostra o a Barcellona nel 2012.



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