A tutti prenderanno le impronte;

più piccole sempre più piccole,

quelle dei bambini, i bambini

più piccoli (quasi per gioco).

Le riuniranno come neri petali

caduti dalle corolle,

colpa, forse, d’un vento dispettoso.

Ne riempiranno cassetti, schedari…

Finché un giorno nella città assolata

qualcuno aprirà la finestra,

da un cassetto il vento dispettoso

involerà i segni neri

grandi piccoli, tutti diversi.

Come farfalle notturne, alla luce

del sole, si poseranno sui muri

delle case: grandi murales.

La città è anche nostra, diranno,

la nostra firma è su ogni muro,

la nostra impronta resta!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Mostra i commenti sul post