…e però a Bologna viene da pensare, di fronte al moltiplicarsi degli appelli proposti in questi giorni da diversi settori della cultura e dei servizi, che lo schema é quello classico della guerra tra poveri – biblioteche e teatri, centri di documentazione, scuole professionali e asili nido… In un bilancio che non é neppure una coperta ma una sciarpetta, se si finanzia un soggetto si toglie all’altro. Il che è tragico, perché si tratta di servizi essenziali.
Forse occorreva una visione d’insieme per evitare i tagli a pioggia e la logica del “togliamo un poco a tutti”; una scelta, senza dubbio dolorosa, che con coraggio e con responsabilità individuasse alcuni ambiti assolutamente intoccabili, perché considerati prioritari per il bene comune.
Non è poi questa, la politica?