La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna ha avviato lo scorso novembre il laboratorio Ma che razza di informazione è? Informarsi consapevolmente e comprendere il razzismo rivolto alle classi 3^BA, 3^DR e 4^CR dell’Istituto Tecnico Commerciale Statale Rosa Luxemburg di Bologna.
I laboratori sono stati condotti da Matteo Cavalleri, dottore di ricerca in filosofia, collabora con la Fondazione a partire dal 2019. Da anni conduce laboratori nelle scuole sui temi dell’estetica e della politica della memoria. Da Annabella Losco, laureata in filosofia si è specializzata nella ideazione e conduzione di laboratori di pratiche filosofiche destinati a bambini e ragazzi. Nel 2010 ha fondato a Bologna il progetto di empowerment sociale “piazzadeicolori21”; e da Enrico Pontieri, dottore di ricerca in storia contemporanea, collabora con la Fondazione a partire dal 2013. Con Giulia Rocco (biotecnologa e comunicatrice scientifica) ha vinto il Premio Bassoli 2018 con il podcast La razza è un’opinione.
Il progetto ha proposto un laboratorio svolto nelle ore curricolari per affrontare il tema della razza e del razzismo attraverso un percorso storico ma che affrontasse anche la capacità di selezionare criticare, utilizzare o respingere la quantità di informazioni e notizie a cui siamo esposti, soprattutto attraverso la frequentazione delle comunità digitali in rete. La qualità di queste informazioni non è immediatamente chiara e, soprattutto tra i più giovani, si evince la difficoltà nel valutare l’attendibilità dei contenuti trovati nel web.
Il laboratorio, ha portato avanti l’obiettivo di allenare più in generale lo spirito critico nell’ambiente digitale, con particolare attenzione ai temi della diversità, dei diritti, del multiculturalismo, per promuovere una cittadinanza consapevole ed una maggiore attenzione al recepimento delle informazioni con le quali quotidianamente ci si confronta.
Il primo incontro è stato dedicato alla conoscenza del gruppo classe, al fine di ottenere la fiducia degli studenti e ad avviare la conoscenza delle dinamiche della classe. Nel secondo incontro si è introdotto il tema del razzismo da un punto di vista sia scientifico che storico. Prendendo come esempio il Manifesto della Razza firmato da Mussolini nel 1938, e confrontando le argomentazioni dell’epoca con l’attuale propaganda razzista, gli studenti e le studentesse hanno potuto riflettere sulla persistenza, all’interno del discorso, di alcuni elementi così come il mutamento di altri. Lo scopo della lezione è giungere al nocciolo più profondo del discorso razzista: è il razzismo stesso a creare le razze, articolandosi in maniera diversa a seconda dei tratti culturali dell’epoca storica in cui vive.
Nel terzo incontro si sono introdotti i concetti base sul concetto di fonte e sul reperimento delle informazioni: neutralità, attendibilità ed intenzionalità delle informazioni. Utilizzo della rete per trovare informazioni, valutazione delle informazioni reperite.
Il quarto appuntamento è stato dedicato al documento fotografico: cos’è, come leggerlo; informazioni intenzionali e non, qual è l’importanza delle informazioni di corredo. Sono state così sottoposte agli alunni alcune fotografie del 1968-1969 tratte dell’archivio della Federazione del Partito comunista conservato presso la sede della Fondazione.
Durante il quinto appuntamento con la classe si è introdotto il discorso degli archivi personali come fonte di documentazione scritta, di memoria, di ricerca storica. Si è affrontato l’argomento della conservazione della memoria di sé nell’era digitale grazie all’estrapolazione di alcune conversazioni tratte dall’Archivio Betti – Giaccaglia, sempre conservato presso la Fondazione.
Grazie ai manifesti della banca dati Manifestipolitici.it nel sesto incontro si è parlato della comunicazione pubblica di ieri e di oggi. È stato spiegato come la comunicazione grafica sua differente da quella verbale e di come ne esistano diverse forme: volantini clandestini, avvisi istituzionali, manifesti di protesta, per confrontare linguaggi, stili di comunicazione e obiettivi dei committenti.
Il settimo incontro con la classe è stato dedicato al tema: testimoni e storia orale. Così come accaduto con le fonti analizzate negli incontri precedenti, gli studenti e le studentesse sono state invitati e invitate a riflettere sulle problematiche inerenti alle testimonianze orali. Attraverso alcune video interviste gli studenti e le studentesse si sono misurati con le peculiarità della testimonianza, sull’impatto emotivo e sul significato dei silenzi, delle falsificazioni volontarie e involontarie, delle percezioni.
Infine nell’ultimo incontro, dedicato alla riflessione finale, ci si è presi un momento per rispondere alle loro domande, esprimere dubbi, fare richieste; riflettere sul percorso svolto e su cosa è stato realmente fatto proprio, e su come condividere queste conoscenze con chi non ha partecipato.
Ai ragazzi è stato chiesto infine di scrivere due righe in forma anonima esprimendo il proprio parere sul laboratorio, al fine di indagare se avessero ritenuto che fosse stato interessante e utile. Tutti hanno risposto affermativamente confermando quanto un’esperienza di questo tipo li abbia aiutati a riflettere su elementi su cui solitamente non si fermano a pensare, e soprattutto come li abbia aiutati ad ascoltare gli altri e scambiarsi pareri ed esperienze, che li hanno arricchiti.
Il Preside e il corpo docente della scuola con cui ci si è relazionati durante tutte le fasi del progetto si è dimostrato molto collaborativo e partecipativo, sia nella fase di programmazione dei laboratori sia nei momenti in classe insieme ai collaboratori della Fondazione Gramsci che conducevano l’attività. Al termine del percorso hanno fatto richiesta di un incontro pubblico per parlare dell’esperienza e ragionare insieme sui futuri sviluppi.
I laboratori aderiscono al percorso conCittadini, un progetto di cittadinanza attiva
rivolto a scuole, enti locali, associazioni e istituzioni del territorio promosso e coordinato
dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
I laboratori sono stati condotti grazie al contributo
della Regione Emilia-Romagna
e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.